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Coast to Coast

Hillary Clinton è riuscita a ritagliarsi il ruolo di candidato “inevitabile” del Partito democratico, dimostrando di essere capace di guidare una formidabile macchina politica, e ora si appresta a stravincere le primarie del suo partito. Eppure, al momento, la più sensazionale performance politica di questo ciclo elettorale non è la sua, ma quella di Rudy Giuliani, l’ex sindaco di New York che guida il gruppo di candidati del Partito repubblicano, malgrado sui temi sociali (aborto, diritti gay, porto d’armi) le sue posizioni siano ai margini dell’ortodossia conservatrice. Il mondo politico e giornalistico da mesi aspetta il crollo della sua candidatura, convinto che mai e poi mai la base socialconservatrice e religiosa del partito accetterebbe di votare per Giuliani, ma più passano le settimane più l’ex sindaco appare sempre più al comando della gara (...)

Le minacce della destra religiosa di presentare un candidato indipendente alle elezioni presidenziali, qualora Giuliani vincesse le primarie repubblicane, sembrano rientrate, anche perché i leader cristiano-conservatori cominciano a rendersi conto che la loro opposizione all’ex sindaco non è condivisa dalla base. La maggioranza dei repubblicani che frequenta almeno una volta la settimana la chiesa, infatti, in un recente sondaggio ha scelto in maggioranza Giuliani come proprio candidato, malgrado sia l’unico dei big di destra e di sinistra ad avere il coraggio di dire che non va regolarmente a messa (...)

Mitt Romney e Fred Thompson mettono in dubbio il pedigree conservatore di Giuliani, ma gli elettori repubblicani vedono il suo passato da numero tre del Dipartimento di Giustizia di Ronald Reagan, da procuratore antimafia e da sindaco che ha ripulito New York. Soprattutto ascoltano proposte di politica economica e di sicurezza di stampo reaganiano e vedono una squadra di consiglieri di politica estera di intellettuali neoconservatori, da Norman Podhoretz a David Frum, da Daniel Pipes a Michael Rubin, fino probabilmente al più interessante di tutti: Peter Berkowitz, saggista, professore di legge, analista della Hoover Institution, studioso di Leo Strauss e senior advisor della campagna sui temi della libertà e dei diritti umani (...)

Christian Rocca, su Il Foglio e Camillo.

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